Se c’è una cosa a cui gli italiani (e l’Italia) non rinunciano da 72 anni a questa parte è la musica, e nello specifico il Festival di Sanremo, quello che, tra le tante cose, ci ha resi famosi nel mondo. Questa edizione era molto attesa per diversi fattori; per prima cosa, si può considerare un’edizione post apocalittica, dopo quella storica in piena pandemia che ne ha fortemente condizionato lo svolgimento a partire dalla data, ovvero dal 2 al 6 Marzo anziché a Febbraio, senza dimenticare la totale assenza del pubblico in sala. Quest’anno invece, la situazione è quasi rientrata con il ritorno del pubblico e il red carpet cercando di evitare assembramenti. Un quasi commosso Amadeus, ha aperto l’edizione facendo notare la sala piena tra l’ovazione generale. Le canzoni in gara sono state 25 e spaziano dal tradizionale al nuovo, da cantanti più navigati a debutti assoluti come “l’amico di Maria” San Giovanni. Spiccano tra gli altri il ritorno in gara di nomi di grande importanza nel panorama musicale nostrano, ovvero di Iva Zanicchi, Massimo Ranieri e Gianni Morandi, quest’ultimo la vera rivoluzione del Festival con il brano “apri tutte le porte” scritto da Jovanotti, vincitori non a caso della serata delle cover, un vero e proprio inno alla vita. Torna anche Elisa a 21 anni dal suo primo Sanremo, e poi anche Mahmood, già vincitore 3 anni prima con “Soldi”. Stavolta in coppia con Blanco, il cui brano “Brividi ha conquistato il gradino più alto. Dal punto di vista dello spettacolo è stata un edizione all’insegna dell’inclusione e contro il bullismo, le discriminazioni e i cosiddetti “leoni da tastiera, protagonisti di un Monologo di Lorena Cesarini, attrice di colore, ma italianissima che ha raccontato alcuni brutti commenti dai social. Per la co-conduzione appunto, il conduttore e direttore artistico, ha voluto chiamare a se oltre la già citata Lorena Cesarini, Ornella Muti, Maria Chiara Giannetta e Sabrina Ferilli e la grande sorpresa Drusilla Foer (alter ego dell’attore Gianluca Gori), la nobildonna dall’atteggiamento snob ha fatto breccia nel pubblico e nella critica, oltre che per la sua simpatia ed eleganza, ha portato un toccante monologo sull’ essere unici. Ovviamente, non sono mancati i super ospiti musicali, tra cui Marco Mengoni, un Cesare Cremonini in grande spolvero, e Laura Pausini, prossima conduttrice dell’erurovision insieme a Mika e Alessandro Cattelan. Insomma un Sanremo godibile e piacevole, un plauso ad Amadeus, che è riuscito a chiudere le serate, in alcuni casi, anche prima dell’una di notte. Prestissimo, considerando Sanremo. Il verdetto Auditel consegna, ad Amadeus e mamma Rai quasi il 60% di share in media a 13 milioni di italiani per la finale e l’inevitabile Ama Quarter. Lo farà? Solo il tempo lo dirà. Per quest’anno è tutto “Ciao Ciao”.
Vincenzo Scalavino