Con EDUCOM la scuola sperimenta nuovi strumenti di insegnamento

Le insegnanti Gabriella Grimaldi e Valentina Cerami della Direzione Didattica Orestano di Palermo sperimentano le tecniche apprese durante il Training a Belgrado del Progetto Educom.

Le mobilità del Progetto Educating Community to reduce the risk of children’s social exclusion – EDUCOM, permettono ad educatori ed insegnanti provenienti dalle 3 scuole e 3 associazioni partner, lo scambio di strategie, metodi ed attività  volte a supportare il percorso di crescita dei bambini a rischio di esclusione sociale. Il primo Joint staff training event del Progetto EDUCOM si è svolto a Belgrado presso l’organizzazione CENTRE FOR POSITIVE YOUTH DEVELOPMENT che ha condiviso le buone pratiche adottate nell’applicazione di metodologie di sviluppo/prevenzione, nell’educazione infantile, focalizzandosi su strategie di prevenzione attraverso “Applied Drama” utilizzato come strumento per affrontare problemi emotivi e ostacoli sociali. Da questa esperienza le insegnanti della Direzione Didattica Orestano di Palermo (situata nel quartiere Brancaccio) che hanno preso parte al training di Belgrado mettono in pratica le tecniche apprese coinvolgendo i loro alunni.  

Il gioco “Mucca, tigre, alieno” per riflettere sul pensiero critico

Le insegnanti Gabriella Grimaldi e Valentina Cerami della classe IV A della Direzione Didattica Orestano di Palermo hanno proposto agli alunni, in continuità col progetto “EDUCOM”, il gioco “Mucca, tigre, alieno”. I bambini sono stati condotti nell’atrio della scuola e disposti in cerchio. Dopo aver spiegato loro il gioco, le insegnanti hanno dato il via all’attività che è stata ripetuta svariate volte ai fini di notare i cambiamenti che di volta in volta avvenivano nelle scelte degli alunni. I bambini sono dunque tornati in classe e lì le insegnanti, attraverso domande/stimolo indicate dallo stesso percorso EDUCOM, hanno avviato una riflessione sui ruoli interpretati durante il gioco e soprattutto sul perché alcuni avessero cambiato l’imitazione per poi, diciamo, uniformarsi in piccoli gruppi. Si distinguevano, infatti, alla fine del gioco, tre sottogruppi in cui i bambini presenti si erano, quasi automaticamente, suddivisi. Sono emerse importanti considerazioni sugli obiettivi comuni di un gruppo (in termini generici), ma anche sulla paura di andare controcorrente e sull’importanza del pensiero autonomo e critico. L’attività è stata molto apprezzata dal gruppo classe e sarà sicuramente motivo di confronti e rielaborazioni future.

IL PARTENARIATO – 3 SCUOLE E 3 ASSOCIAZIONI:
ASSOCIAZIONE UNIAMOCI ONLUS – Coordinatore (Italia), DIREZIONE DIDATTICA STATALE FRANCESCO ORESTANO (Italia), AGRUPAMENTO DE ESCOLAS DE BARCELOS (Portogallo), UDRUGA PRAKTIKUM – CENTAR ZA DJECUI MLADE (Croazia), CENTRE FOR POSITIVE YOUTH DEVELOPMENT (Serbia), SCUOLA ELEMENTARE – OSNOVNA SOLA DANTE ALIGHIERI ISOLA IZOLA (Slovenia). Cofinanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione europea.