È stato appena avviato il nuovo progetto “Coopera” cofinanziato dalla Regione Sicilia- Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, da Giugno 2023 a Giugno 2024 in collaborazione con Retake Palermo, D. D. F. Orestano, Human Rights Youth Organization, FederSid e Centro Muni Gyana. Ieri presso la nostra associazione abbiamo organizzato un’assemblea con due volontarie e gli utenti di Uniamoci al fine di analizzare e rintracciare i bisogni del territorio secondo chi ci vive.
Il progetto mira alla riqualifica urbana del quartiere di Brancaccio attraverso azioni di urbanismo tattico e community-building inclusivo e bottom-up. Vogliamo costruire nuove opportunità per il quartiere: spazi giocabili, spazi accessibili e strade pulite.
Lo faremo grazie all’aiuto di volontari: ragazzi disabili, bambini e abitanti del quartiere desiderosi di cambiare l’aspetto dei luoghi in cui vivono. Il progetto Coopera mira infatti a sviluppare una cultura del volontariato e della cittadinanza attiva in particolare tra i giovani, attraverso il coinvolgimento delle parti e l’inclusione sociale. Esperienze progettuali sul territorio, come Palermo Green e Palermo Green Giovani, ci hanno permesso di entrare in contatto con chi vive il quartiere, soprattutto i suoi abitanti che manifestano un desiderio di cambiamento sociale, culturale e ovviamente urbano.
Da un’indagine preliminare risulta che a Brancaccio mancano spazi aggregativi, giardini pubblici, ville, piazze, parchi giochi per i più piccoli, centri sportivi e l’impossibilità di accedere ad alcuni dei pochi servizi presenti da parte di persone anziane o con disabilità motoria.
Coopera propone il coinvolgimento dell’intera comunità cittadina, lo sviluppo di un senso di advocacy e di cittadinanza attiva, intervenendo proprio sulla cultura della marginalità e dell’esclusione a cui le persone sono ormai relegate.
La metodologia che viene usata è quella dell’urbanismo tattico, nota, per l’efficacia nella rivalutazione di aree limitrofe di grandi metropoli. Essa stimola sentimento di appartenenza, senso di comunità, incoraggiamento e decision making comunitario.
Com’è possibile?
La metodologia si serve di interventi “pop-up” temporanei al fine di sensibilizzare e ottenere nel tempo risonanza pubblica e un passe-partout proprio alla realizzazione del cambiamento.
Vogliamo riaccendere nei cittadini il senso di appartenenza e la passione per la promozione cittadina a voler riabitare le zone del quartiere, attraverso azioni concrete come “il portare qualcosa di utile per” favorire la partecipazione ad eventi pubblici o semplicemente per migliorare il comfort e la fruizione di un luogo.
Importante risulta essere il coinvolgimento e la collaborazione di istituzioni come scuole e realtà del terzo settore perché siamo convinti che insieme possiamo costruire una comunità in grado di portare avanti un progetto forte ed efficace di rinnovamento sociale.
Il progetto prevede inizialmente: laboratori di cittadinanza attiva ed assemblee cittadine vengono individuate le esigenze degli abitanti e si cerca di dare risposte più immediate con interventi “leggeri”, veloci e a basso costo, ovvero che non necessitino di infrastrutture urbane onerose e invasive. Si interviene sul tessuto esistente modificando destinazione e aspetto estetico, strappandolo spesso al degrado, all’abbandono e all’abuso stesso che alcuni soggetti ne fanno, attraverso la partecipazione attiva in qualità di volontari del vicinato e dei giovani interessati alle iniziative. Inoltre, la creazione di spazi inclusivi, accessibili stimola la co-responsabilità nei confronti del quartiere in cui si abita, rendendo le aree dei luoghi partecipativi in cui tutti hanno il diritto di esprimere un’opinione ed insieme costruire spazi per la comunità.
Adesso non ci aspetta che reclutare i volontari per avviare la formazione teorica e le prime attività di intervento per la qualificazione del territorio attraverso urbanismo tattico e pulizia stradale.
Seguiteci per conoscere gli sviluppi del progetto e soprattutto unitevi a noi!
