Un nuovo progetto è partito in associazione Uniamoci
Il progetto nasce proprio dall’empowerment di un “progetto pilota” precedente realizzato sempre in collaborazione con la scuola Orestano; relazione risultata vincente e strategica per creare una comunità più ampia in cui creare possibilità in un territorio come quello di Brancaccio che presenta diverse vulnerabilità.
“Orto Aperto” si amplia per abbracciare e sviluppare nuovi aspetti, considerati utili per la promozione dello stesso e di chi opera e diventa: Orto Aperto – Ortoterapia e artigianato ecosostenibile.
È un progetto che si svilupperà durante un lasso di tempo ampio, da Gennaio a Dicembre 2023
È rivolto principalmente a soggetti con disabilità, la cui condizione di isolamento è stata intensificata negli ultimi 3 anni dall’emergenza covid-19 che ha investito il mondo intero, e volontari, educatori e alunni della scuola primaria Orestano.
L’obiettivo da raggiungere è non solo promozione dell’inclusione, sviluppo dell’autonomia ed apprendimento per i partecipanti, siamo pronti a spingerci oltre:
vogliamo creare prodotti naturali a partire dalla coltivazione di erbe spontanee e officinali dalla terra,
quale può essere per esempio “La zagara” e trasformarla in olio essenziale, prodotto eco-sostenibile per la cura della persona.
Valorizzare e tutelare l’ambiente sono valori che ci distinguono da sempre come associazione ed in cui crediamo come comunità allargata.
La nostra più grande aspirazione è però rendere il territorio un luogo vivo e produttivo, che promuove benessere, formazione e crescita di competenze per coloro che sono interessati.
Crediamo altresì, che possa essere un trampolino di lancio per nuove possibilità future, come potrebbe essere quella di creare occupazione, crescita e scambio, in un territorio precario, in un mercato che è sempre più globale e che però necessita di confronti e di relazioni strategiche con realtà e attività locali.
Il Progetto “Orto Aperto”, finanziato dall’8 per Mille della Chiesa Valdese già nel 2020, ci aveva permesso, a tutti quanti, tramite la costruzione di passerelle e appositi cassoni rialzati di avere accesso alla terra da coltivare.
Adesso grazie ad un lavoro sinergico tra educatori che faranno da tutor ai 15 beneficiari con disabilità fisica e cognitiva, volontari e il ruolo attivo della Direzione Orestano con i loro alunni ed i suoi spazi, vogliamo realizzare un progetto dove chi partecipa senta di avere un ruolo attivo come produttori di cambiamento e possa avere un beneficio psico-sociale dallo stesso.
Lo svolgimento del programma, come in passato, avrà luogo in un clima di protezione e cura che contribuirà all’innalzamento dell’umore per i soggetti partecipanti con disabilità, favorirà lo sviluppo della socializzazione e della cooperazione per abbattere pregiudizi, stereotipi e sensazioni di isolamento che vivono molto spesso le persone con disabilità.
I partecipanti saranno guidati durante tutto il percorso nei processi decisionali, nella suddivisione dei compiti all’interno del gruppo e favorendo l’acquisizione di competenze trasversali, pratiche e tecnologiche, atte a raggiungere le finalità del progetto durante tutto il progetto e quindi nel cambio delle stesse stagioni.
Auspichiamo che il successo del programma avvenga oltre a quanto detto, grazie all’apprendimento esperienziale, ai momenti di workshop, formazione, ascolto di bisogni e necessità, in sintesi proprio grazie alla possibilità di creare una rete di collaborazione e d’intervento improntata su una comunicazione efficace, desiderosa di fare e perché no di divertirsi nella sua accezione più genuina.
Siamo convinti che la cura dell’orto sia anche cura di sé.