Il mondo di oggi sta attraversando una fase molto critica a causa della pandemia dovuta a COVID-19 e tutto questo sta mettendo alla prova i limiti delle persone e delle comunità, soprattutto per quel che riguarda i giovani con minori possibilità.
Infatti, il 16% dei giovani, secondo i sondaggi, rientra nella categoria dei NEET (Not in Education, Employment or Training) termine che comprende quella quota di popolazione di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non è né occupata né inserita in un percorso di istruzione o di formazione. (Dati OCSE).
Osservando i risultati di queste statistiche, ci si è posti il problema di come stessero affrontando la situazione pandemica persone con disabilità e giovani migranti e come noi possiamo contribuire al miglioramento del loro benessere. Risulta di naturale importanza un lavoro incentrato sullo sviluppo della resilienza, per incrementare le possibilità di fronteggiare le difficoltà che stiamo sperimentando in questo preciso momento storico e dare, quindi, maggiori opportunità di espressione e visibilità ai gruppi marginalizzati appartenenti alla comunità in cui viviamo.
L’arte, secondo molte ricerche, avvicina le comunità e dà voce a chiunque voglia esprimersi, in modo completamente libero e privo di pregiudizi. Perché l’arte è importante per lo sviluppo di una buona resilienza? Perché l’Arte e la Cultura possono essere degli ottimi rifugi, catalizzatori di energie e metodi diretti ed efficaci per esprimere noi stessi, riappropriarci della nostra identità e contrastare livelli di ansia, stress e malessere. (https://www.salzburgglobal.org/news/latest-news/article/why-is-art-important-for-resilience).
Nasce quindi il progetto “Youth+art=Resilience” coordinato da ASPIRA INSTITUTE (Slovenia), in collaborazione con Asociatia “Centrul pentru Dezvoltarea Instrumentelor Structurale” (Romania), Udruzenje Forum civilne akcije FORCA (Serbia), InterAktion – Verein für ein interkulturelles Zusammenleben (Austria), ESPACIO ROJO (Spagna), Den Selvejende Institution Gaia, Randers (Danimarca) e l’Associazione UNIAMOCI ONLUS (Italia). Il progetto è destinato a giovani in condizione di marginalizzazione e con minori possibilità con la finalità di promuovere e incoraggiare l’avvicinamento dei giovani con minori opportunità all’arte, per poter sviluppare una maggiore resilienza e quindi migliori strategie per fronteggiare le difficoltà. Ciò sarà reso possibile tramite la collaborazione e lo scambio attivo tra le diverse associazioni che prenderanno parte alle attività, fornendo alle organizzazioni giovanili le conoscenze e le competenze necessarie per lo sviluppo del progetto. Nello specifico sarà necessario imparare come usare l’arte nel lavoro con giovani con minori opportunità, come predisporre gli spazi di lavoro e i materiali ed esporre i risultati artistici grazie all’aiuto di associazioni che si occupano di arte e cultura. Gli obiettivi specifici saranno: la costruzione di un ponte tra il settore dell’arte e il settore dei giovani che lavorano con gruppi marginalizzati, apprendere le conoscenze necessarie per attuare un progetto fondato sull’utilizzo dell’arte per migliorare le condizioni di persone con minori possibilità.
Il progetto, cofinanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione europea, durerà un anno (Maggio 2021 – Giugno 2022). Le attività saranno principalmente 3: una mobilità online e in presenza per i giovani, la formazione degli educatori nel campo artistico per giovani con minori possibilità e una visita di studio ad un’associazione che lavora con gruppi vulnerabili. L’implementazione del progetto si baserà su un approccio collaborativo tra i partner per promuovere il maggior apprendimento possibile tra i giovani educatori delle diverse associazioni. Alla fine del progetto, grazie allo scambio di buone prassi ed esperienze concrete, verranno organizzate delle esposizioni locali per far conoscere i prodotti artistici dei partecipanti al progetto ed una sperimentazione delle conoscenze apprese in seguito ai training tenuti da due dei partner. Questo consentirà di creare strumenti utili e spunti di riflessione per lo sviluppo di progetti futuri incentrati sulla resilienza e sull’arte. Questi risultati progettuali si configurano come un aiuto concreto ai giovani educatori che si occupano di attività con gruppi in difficoltà tramite un apprendimento attivo e collaborativo e l’apertura a nuove esperienze e nuovi modi di fare educazione inclusiva e i giovani partecipanti potranno giovare di partecipazione attiva ed espressiva nel settore artistico.