L’esperienza di Martina: un anno in Romania come volontaria del Corpo Europeo di Solidarietà. Dal 1 Ottobre 2019 al 29 Settembre 2020 sono stata coinvolta nel progetto “Volunteering for inculusion II” in Romania con l’associazione Nevo Parudimos.
Lo scopo principale del progetto è stato quello di migliorare la qualità dei servizi educativi e ricreativi offerti ai giovani di Resita e aumentare il loro coinvolgimento all’interno della comunità per favorire la loro inclusione.
Durante tutti questi mesi ho imparato tanto rispetto a culture e tradizioni diverse dalle mie, non solo quelle del paese che mi ha ospitato, ma anche degli altri volontari partecipanti al progetto.
All’inizio del mio volontariato non sapevo esattamente cosa aspettarmi, non posso nascondere di aver avuto un pò di timori. I primi mesi sono stati fondamentali per poter comprendere cosa davvero potessi fare io per le persone con la quale avrei dovuto lavorare. Ho prestato servizio all’interno di asili nido, scuole elementari, scuole per bambini con bisogni speciali, orfanotrofi e centri giovanili.
Come assistente sociale, ma soprattutto come persona sono cresciuta molto. Ho imparato a ragionare, relazionarmi e adattarmi al bisogno delle persone che avrei dovuto aiutare. Le mie iniziali paure sono andate svanendo grazie ai continui feedback positivi ricevuti dai centri nei quali collaboravo, questo mi ha motivato molto e ha accresciuto il mio spirito creativo.
Sono entrata a contatto con adolescenti provenienti da situazioni di abbandono per i quali sono diventata un modello di riferimento, un qualcosa che non mi sarei mai aspettata conoscendo il mio essere introversa. Ho capito che per instaurare un buon rapporto con loro avrei dovuto io per prima aprirmi e da li è stato un susseguirsi di momenti positivi. Vorrei dire che io ho insegnato qualcosa a loro, ma mi sorprendo ora nel dire che loro hanno insegnato a me.
Successivamente, con l’interruzione dovuta al Covid-19 tutto è diventato più complicato e ciò ha dovuto richiedere una diversa gestione delle nostre attività. Dopo un iniziale abbattimento, ho capito che avrei dovuto adoperarmi per i bambini anche a distanza, così ho proposto agli altri volontari di iniziare a registrare video per poter continuare le nostre attività e ho creato un gruppo su Facebook dove condividerli. Inoltre, insieme ai miei colleghi abbiamo iniziato a cucire mascherine destinante alle comunità povere della città in cooperazione con il Comune. Durante la Pasqua abbiamo organizzato, insieme al gruppo di teatro locale, una parata per rallegrare i bambini costretti a stare chiusi in casa. E’ stato emozionante vederli affacciati alla finestra con i loro sorrisi piu belli e ancora più emozionante vedere persone anziane mandarci baci e ringraziare.
Quando finalmente abbiamo potuto riprendere piano piano le nostre attività le scuole ormai stavano per chiudere così abbiamo dovuto riorganizzarci e abbiamo iniziato a svolgere attività all’aria aperta per i bambini della comunità Roma nella zona periferica della nostra città. Lì è stato difficile abbattare l’iniziale diffidenza della comunità, ma con tanta pazienza siamo riusciti nel nostro intento.
Prima che il mio progetto si chiudesse ho deciso di organizzare una giornata dedicata a tutti i bambini della città. Questo evento è stato un successo, hanno partecipato una moltitudine di bambini che sono rimasti veramente soddisfatti della giornata.
Ormai è quasi più di un anno che non torno a casa a causa del Covid-19 e non è sempre semplice, ma la vita è imprevedibile e dobbiamo imparare ad accettare ed affrontare con positività ogni situazione. Attualmente sono ancora qui in Romania poichè dopo aver notato la mia predisposizione al lavoro e la mia serietà mi è stato offerto un contratto di lavoro dall’associazione che mi ha ospitato e sono stata felice di accettare.
Ringrazio l’Associazione Uniamoci Onlus per avermi coinvolta in questo progetto ed avermi sostenuta a distanza. Poter fare parte di questo progetto ha ampliato le mie vedute e insegnato molto.